Indagine Assoclima: come cambia la climatizzazione in Italia
Il settore della climatizzazione ha registrato importanti cambiamenti nel primo trimestre dell'anno, riflettendo le tendenze emergenti nel campo dell'efficienza energetica e del comfort ambientale. Diverse dinamiche hanno influenzato il mercato, spingendo verso soluzioni più sostenibili e tecnologicamente avanzate.
Il principale cambiamento riguarda l'aumento della domanda di sistemi di climatizzazione a basso impatto ambientale. Sempre più consumatori si stanno orientando verso soluzioni che riducono l'impatto sul cambiamento climatico e promuovono un consumo energetico più responsabile. In particolare, i sistemi di climatizzazione ad alta efficienza energetica, come pompe di calore e condizionatori d'aria inverter, stanno guadagnando popolarità per la loro capacità di raffreddare o riscaldare gli ambienti in modo efficiente.
Lo scorso anno si era chiuso con dati positivi per tutte le tipologie di prodotti del settore, ma il 2023 si è aperto con uno scenario dall’andamento un po’ altalenante.
I numeri dell’indagine Assoclima
Dall’indagine condotta da Assoclima sul mercato della climatizzazione, si osserva una svolta nei dati: a fine primo trimestre 2023 lo scenario vede la crescita di mono e multi split, con una importante frenata dei sistemi ibridi.
I prodotti a espansione diretta mostrano a fine marzo un aumento in percentuale positivo, sia a volume che a valore: i mono split 8,6% e 16,5%, mentre i multi split 20,1% e 22,3%. I sistemi mini VRF e VRF fanno segnare una diminuzione a volume del 3,1% e un incremento a valore pari al 5%.
I valori positivi registrati dagli split sono legati al ritorno alla normalità dei trasporti internazionali che, passato il periodo di prezzi alle stelle e ritardi nelle spedizioni, si è stabilizzato, e alla diminuzione delle richieste di pompe di calore idroniche, con conseguente aumento della disponibilità di installatori.
Rallenta, appunto, per la prima volta la crescita delle pompe di calore aria-acqua. Dopo il boom del 2022, nella prima parte del 2023 si annotano variazioni negative in diverse fasce di potenza, tra cui quella fino a 17 kW: 26,3% in meno a volume e 11,4% a valore. A soffrire sono soprattutto i sistemi ibridi che, sempre nella stessa suddetta fascia di potenza, registrano una diminuzione del 50%, circa, sia a volume che a valore, rispetto agli stessi mesi del 2022.
Le statistiche di ANIMA
L’ingegner Marcello Chiriacò, dell’Ufficio Statistica di ANIMA, ha dichiarato: «A questi aspetti si aggiungono altri fattori: a inizio anno i distributori si sono riforniti di climatizzatori split per essere pronti a soddisfare le richieste nei mesi successivi, contando sul fatto che nelle persone è ancora vivo il ricordo delle temperature molto elevate registrate l’anno scorso e che i meteorologi prevedono per il 2023 un’estate altrettanto calda. Anche l’ultimo inverno, piuttosto mite, ha probabilmente rafforzato questa percezione. Sul rallentamento della crescita delle pompe di calore idroniche e degli ibridi ha sicuramente influito il D.L. n.11 del 16 febbraio 2023 con cui il Governo ha bloccato la possibilità di cedere il credito d’imposta, o di ottenere lo sconto in fattura, su tutti gli interventi di ristrutturazione edilizia. Un intervento improvviso che ha creato un forte clima di incertezza tra i consumatori e che si è inevitabilmente ripercosso sul settore impiantistico».
Altri numeri di Assoclima
Dagli ulteriori rilevamenti di Assoclima, nel periodo gennaio-marzo 2023 risultano in crescita sia a volume che a valore:
condizionatori trasferibili: 175% e 132,6%
condizionatori packaged e rooftop: 43% e 75,2%
gruppi frigoriferi condensati ad acqua: 9,2% e 44,2%
unità terminali: 1,7% e 13,3%
Si registrano, altresì, percentuali in calo a volume per le centrali di trattamento aria, 4,6%, a fronte però di incrementi a valore del 33,3%, mentre la ventilazione meccanica residenziale segna una crescita del 17,8% a volume, ma una diminuzione del 8,2% a valore.