Agrivoltaico: firmato il decreto PNRR
L'agricoltura e l'energia solare si uniscono in una soluzione innovativa chiamata "agrivoltaico", un approccio che combina la coltivazione di piante agricole con l'installazione di pannelli fotovoltaici. In Italia, questa pratica sta guadagnando popolarità per il suo potenziale nell'utilizzare in modo efficiente il suolo e generare energia pulita.
L'agrivoltaico rappresenta una soluzione sostenibile che offre numerosi vantaggi. Innanzitutto, consente l'uso efficiente delle risorse naturali, ottimizzando lo spazio disponibile. I pannelli solari vengono installati sopra le colture agricole, sfruttando l'altezza degli impianti e garantendo allo stesso tempo la luce solare necessaria per la crescita delle piante. In questo modo, si riesce a massimizzare la produzione di cibo e l'energia solare su un'unica area, riducendo l'impatto ambientale complessivo.
Benefici economici dell’agrivoltaico per gli agricoltori
L'agrivoltaico offre anche benefici economici per gli agricoltori. L'energia solare prodotta dai pannelli fotovoltaici può essere utilizzata per alimentare gli impianti agricoli, riducendo i costi energetici e aumentando la redditività delle attività agricole. Inoltre, l'energia in eccesso può essere immessa nella rete elettrica, generando un reddito aggiuntivo per gli agricoltori.
In Italia, l'agrivoltaico sta guadagnando terreno grazie all'impegno delle Istituzioni e delle organizzazioni agricole nel promuovere questa pratica. Il clima favorevole e la vasta estensione di terreni agricoli nel Paese offrono un'opportunità ideale per l'implementazione di sistemi agrivoltaici. Diversi progetti pilota sono già stati avviati, dimostrando il potenziale di questa soluzione.
Proposta di decreto PNRR per l’agrivoltaico
Lo scorso aprile, è stata firmata dal ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, la proposta di decreto agrivoltaico PNRR con l’obiettivo di installare almeno 1,04 GW di impianti agrivoltaici entro il 30 giugno 2026.
Il provvedimento normativo, secondo il Ministro: «Promuove la coesistenza nei campi dell’eccellenza agricola con soluzioni generatrici di energia pulita», ed è stato trasmesso alla Commissione Europea che dovrà fornire un parere.
L’agrivoltaico è un sistema integrato. L’impianto è sollevato da terra e i moduli che lo compongono possono essere dotati di un sistema di inseguimento del sole: in questo modo è garantito il passaggio della luce e il processo di fotosintesi necessario alle piantagioni, ma anche la massima resa dell’impianto.
Infatti, una delle sfide principali riguarda la gestione dell'ombreggiamento causato dai pannelli solari sulle colture sottostanti. È necessario condurre studi approfonditi per valutare l'effetto dell'ombra sulla crescita delle piante e identificare le colture più adatte per essere coltivate sotto i pannelli fotovoltaici.
Risorse e incentivi
Le risorse pianificate con il PNRR sono circa un miliardo e cento milioni di euro e saranno promosse soluzioni costruttive innovative, a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza.
Previsti incentivi composti da un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete. Gestore dell’intera misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gestore Servizi Energetici (GSE). Potranno godere del beneficio il comparto agricolo e le associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo.
Sono previsti due distinti quote di potenza:
300 MW destinato al solo comparto agricolo per impianti fino a 1 MW
senza distinzioni di potenza, invece, quello dedicato alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo
Controllo ed effetti nel tempo
Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica precisa che, elemento fondamentale del decreto, è il sistema di monitoraggio utile a garantire la realizzazione di progetti che generino benefici tra agricoltura ed energia e valutarne gli effetti nel tempo.
L’installazione di impianti agrivoltaici dovrà garantire la continuità dell’attività agricola e pastorale sottostante l’impianto per tutto il periodo di vita utile degli impianti, monitorando il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture.